Sono stati pubblicati i risultati della II edizione di SocialMinds, il progetto di ricerca per l’analisi del livello di adozione e utilizzo dei Social Media da parte delle banche italiane. La ricerca, avviata a gennaio, si è conclusa il 24 giugno 2014 con l’Italian Social Banking Forum, durante il quale sono stati presentati i risultati.
Innanzitutto bisogna ricordare che il settore bancario è stato tra i primi ad adottare il canale digitale per l’intermediazione dei propri servizi, con home e mobile banking, e recentemente ha deciso di affacciarsi anche alle opportunità offerte dai social. Con successo.
Quali sono gli obiettivi della presenza della banca sui canali social?Dallo studio Social Banking 2.0 realizzato da Kpmg con Decisyon/Ecce, invece, emergono dati interessanti che riguardano i due social network più popolari per gli utenti. Business People riporta che le banche hanno registrato un incremento del 90% di fan su Facebook e del 180% di follower su Twitter.
I dati che emergono, a confronto dell’anno passato, parlano di una crescita di fan e follower, ma con una riduzione dell’engagement su Facebook (dallo 0.6% del 2013 allo 0.4% del 2014), mentre per Twitter si è registrato un moderato aumento. Sembra, quindi che le banche non siano ancora riuscite a coinvolgere efficacemente gli utenti affinché siano effettivamente più attivi sulle pagine.
Nota positiva invece per la notorietà online e le condivisioni: se nel 2013 il People Talking About medio della pagina ammontava a 976, nel 2014 ha raggiunto quota 21.401. Questo significa che i post pubblicati in bacheca dai brand hanno una diffusione maggiore grazie alla condivisione dei fan. I fan delle banche su Facebook hanno generato circa 6.600 attività, mentre i follower su Twitter hanno generato circa 8.400 attività.
Per quanto riguarda gli orari di pubblicazione dei contenuti, i brand hanno posticipato il picco delle attività su Facebook tra le 9 e le 16 (nel mese di aprile 2013 era tra le 7 e le 15), con alcune punte anche intorno alle 6 del mattino. I fan, invece, continuano ad essere più attivi principalmente nelle ore centrali della giornata (10-14). Su Twitter, invece, le banche hanno allargato le fasce orarie di attività che si concentrano prevalentemente durante l’orario lavorativo (8-12, 14-18). Anche i follower, rispetto al 2013, hanno ampliato l’intervallo di tempo in cui inseriscono attività e su Twitter sono attivi soprattutto durante l’orario lavorativo.
Studio approfondito riguardo al Social Banking realizzato da KPMG: scarica il pdf