News / martedì 23 luglio 2019

Su Google aumentano le ricerche senza clic

Su Google aumentano le ricerche senza clic

La voce circola da un po’: ormai si parla di tendenza zero clic, ma cosa significa?

Che gli utenti fanno sempre meno clic sui risultati organici ma si fermano sulla pagina dei risultati di ricerca di Google, soddisfatti dalle risposte che trovano su di essa. Ormai Google sta diventando infatti un motore di risposta, un vero e proprio portale di informazione grazie alle varie features introdotte negli ultimi anni.

Ma andiamo ad analizzare insieme il fenomeno…

L’ultima ricerca che mette in evidenza questo comportamento degli utenti è quella condotta da Rand Fishkin (SparkToro) che, insieme a Jumpshot, ha studiato e monitorato più di un miliardo di query su Google negli Stati Uniti.

Dall’analisi si evince che:

  • Lo 0,11% degli utenti ha fatto clic su un risultato a pagamento verso un sito di proprietà Google.
  • Il 5,90% degli utenti ha fatto clic su un risultato organico di un sito Google.
  • Il 3,58% degli utenti ha fatto clic su un risultato a pagamento generico non su siti Google.
  • Il 41,45% degli utenti ha fatto clic su un risultato organico generico non su siti Google.
  • Il 48,96% degli utenti non ha fatto clic
risultati zero clic

In parole povere quasi la metà delle ricerche non ha prodotto clic, ma si è conclusa nella SERP di Google, inoltre l’altro dato da considerare è che questa tendenza è aumentata costantemente negli ultimi tre anni, con un incremento del 12% dal 2016.

Perché si verificano le ricerche con zero clic?

Le motivazioni delle ricerche con zero clic possono essere due principalmente:

  • I risultati offerti non corrispondono all’intento reale dell’utente, per questo decide subito di realizzare una nuova ricerca, magari più specifica
  • Gli utenti trovano tutte le informazioni di cui hanno bisogno in SERP grazie agli “arricchimenti” che Google ha fornito nella pagina dei risultati, vedi i featured snippet, knowledge graph, carousel, e tutti gli altri box e snippet in primo piano che facilitano l’user experience ma complicano la vita degli editori dei siti che desiderano trasformare la ricerca in un visita sul loro sito.

Non dimentichiamo inoltre tutte le ricerche vocali, che forniscono quindi una risposta immediata all’utente, senza dover visitare alcun sito web.

Cosa significa per la SEO?

Considerando che secondo questi ultimi dati lo spazio del traffico organico va restringendosi, il consiglio è quello di ottimizzare al meglio i meta tag delle pagine web (title e description) che sono quelli che l’utente legge quando trova il vostro sito per una determinata ricerca. Oltre a ciò è molto importante ottimizzare gli snippet in primo piano e aggiungere dati strutturati per rendere il sito più visibile e trafficato.

Se si è un’azienda locale, il consiglio numero uno è sicuramente quello di ottimizzare la propria scheda di Google My Business, cosicché gli utenti possano trovare immediatamente tutte le informazioni aggiornate sulla vostra attività con una semplice ricerca su Google attraverso uno strumento completo ed efficiente.

Potrebbe interessarti anche...