
La voce circola da un po’: ormai si parla di tendenza zero clic, ma cosa significa?
Che gli utenti fanno sempre meno clic sui risultati organici ma si fermano sulla pagina dei risultati di ricerca di Google, soddisfatti dalle risposte che trovano su di essa. Ormai Google sta diventando infatti un motore di risposta, un vero e proprio portale di informazione grazie alle varie features introdotte negli ultimi anni.
Ma andiamo ad analizzare insieme il fenomeno…
L’ultima ricerca che mette in evidenza questo comportamento degli utenti è quella condotta da Rand Fishkin (SparkToro) che, insieme a Jumpshot, ha studiato e monitorato più di un miliardo di query su Google negli Stati Uniti.
Dall’analisi si evince che:
In parole povere quasi la metà delle ricerche non ha prodotto clic, ma si è conclusa nella SERP di Google, inoltre l’altro dato da considerare è che questa tendenza è aumentata costantemente negli ultimi tre anni, con un incremento del 12% dal 2016.
Le motivazioni delle ricerche con zero clic possono essere due principalmente:
Non dimentichiamo inoltre tutte le ricerche vocali, che forniscono quindi una risposta immediata all’utente, senza dover visitare alcun sito web.
Considerando che secondo questi ultimi dati lo spazio del traffico organico va restringendosi, il consiglio è quello di ottimizzare al meglio i meta tag delle pagine web (title e description) che sono quelli che l’utente legge quando trova il vostro sito per una determinata ricerca. Oltre a ciò è molto importante ottimizzare gli snippet in primo piano e aggiungere dati strutturati per rendere il sito più visibile e trafficato.
Se si è un’azienda locale, il consiglio numero uno è sicuramente quello di ottimizzare la propria scheda di Google My Business, cosicché gli utenti possano trovare immediatamente tutte le informazioni aggiornate sulla vostra attività con una semplice ricerca su Google attraverso uno strumento completo ed efficiente.